Una festa di compleanno alternativa

Una mattina Lorenzo, accompagnato alla scuola dell’Infanzia dal suo papà e dalla sua sorellina più piccola, mi viene incontro con una busta e mi dice “è la mia festa di compleanno”.

Pensando ad un invito al festeggiamento del suo quinto anno d’età, lo ringrazio avendo già nella testa di dirgli che non avrei potuto partecipare.

In realtà, con mia grande sorpresa ho trovato sì un biglietto, ma di spiegazione dei quasi 300 euro presenti nella busta. Non ho avuto il tempo di leggere il contenuto del biglietto perché è sopraggiunto il papà dandomi dei chiarimenti.

Quest’anno la loro famiglia ha deciso di vivere il compleanno del figlio in modo diverso: insieme ad un’altra coppia di genitori e un’altra bambina che nello stesso periodo festeggiava i suoi sei anni, hanno deciso di trasformare la ordinaria festa di compleanno in un’occasione di crescita per loro e per i loro figli.

Durante una domenica pomeriggio, mentre passeggiavano per una gita fuori porta, si sono trovati a discutere delle modalità utilizzate negli ultimi anni per festeggiare i compleanni dei rispettivi figli commentando lo stress incredibile per la gestione dei bambini, i soldi spesi per inviti e torte da lussuosa pasticceria, un anno persino avevano fatto intervenire un clown per l’intrattenimento e dato un piccolo regalo ad ogni partecipante…

Hanno così condiviso il desiderio di qualcosa di diverso per i figli e per loro stessi, qualcosa che esprimesse meglio come stanno cercando di educarsi come famiglia a dei valori magari un po’ fuori moda. Sostenendosi a vicenda e sentendosi così meno soli nel proporre una cosa “alternativa”, hanno dato vita ad un’esperienza che Lorenzo e Alessandra ancora oggi raccontano con orgoglio.

Innanzitutto i biglietti di invito alla festa li hanno costruiti loro con della carta colorata, pennarelli, forbici e colla: hanno ritagliato dai giornali le immagini dei loro personaggi preferiti dei cartoni animati e li hanno incollati su del cartoncino preparato dalle mamme. Alessandra ha scritto i nomi dei bambini che volevano invitare, una mamma la data e il luogo del ritrovo; alla fine Lorenzo li ha infilati nelle buste.

Sul biglietto inoltre era scritto di partecipare alla festa senza portare alcun regalo, ma di predisporre una busta in cui inserire i soldi corrispondenti alla spesa: la cifra raccolta sarebbe poi stata destinata in parte per l’adozione a distanza di un bambino africano e in parte alla Scuola dell’Infanzia dei loro figli per l’acquisto di materiale didattico.

La festa ha avuto inizio attorno ad un grande tavolo su cui erano predisposti gli ingredienti per fare dei semplici dolci: ad ogni bambino è stato consegnato un “grembiule” (un sacchetto dell’immondizia azzurro tagliato appositamente per far uscire testa e braccia!) e tutto l’occorrente per impastare: una mamma dava le indicazioni sul da farsi, mentre l’altra aiutava i bambini in difficoltà (solo per chiarezza: le due mamma non sono né pasticcere, né educatrici di scuola… la prima è impiegata, la seconda avvocato).

Alla fine, nel divertimento di tutti, i dolci sono stati infornati. Nell’attesa della cottura i bambini si sono divertiti con i numerosi giochi presenti in casa e con la tombola che vedeva in palio piccoli regali quali una gomma, una matita, una molletta per i capelli, una spugnetta per il bagno… Come tombola una scatola di acquarelli!

Poi il momento dello spegnimento delle candeline: le due mamme avevano preparato ciascuna una torta per loro figlio/a e, attorno al tavolo, Lorenzo e Alessandra hanno soffiato sulla fiammella delle loro candeline. Le due torte erano ovviamente accompagnate dai dolci preparati dai bambini che riconoscevano le forme fatte e commentavano i livelli di bruciacchiatura! Qualche fetta di torta è avanzata, ma dei dolcetti fatti con le loro mani nemmeno le briciole…

A seguire avrebbe dovuto esserci il momento della apertura dei regali, ma tutti i bambini erano stati informati che non ce ne sarebbero stati perché questa era una festa speciale in cui si pensava anche ad un bambino che abitava in un paese lontano. A quel punto i bambini sono stati invitati a mettersi davanti alla televisione: una mamma ha inserito un DVD in cui si mostravano alcune fotografie (selezionate affinché i bambini potessero capire senza restare turbati) del villaggio dove abita un bambino che essendo talmente povero non ha i soldi per mangiare tutti i giorni, per andare a scuola, per comprare dei vestiti e delle scarpe… La mamma ha spiegato che grazie ai soldi non spesi per dei giochi per il compleanno di Lorenzo e Alessandro, ora questo bambino andrà a scuola per un anno intero e che, anche se vive molto lontano da loro, questo è un nuovo fratellino per Lorenzo e Alessandro. Un fratellino “nuovo” come Dono di compleanno: niente male, no?

I bambini erano attentissimi sia alle immagini sia alle parole: uno di loro, quando la sua mamma è venuto a riprenderlo per riportarlo a casa dopo la festa gli ha detto che anche lui vuole un nuovo fratellino che vive lontano…

Che la Festa continui.

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